TikTok può essere il posto giusto per far crescere la nostra impresa? Sì, se sapremo calarci nella piattaforma con la giusta dose di creatività e allegria: una nuova cultura si sta formando su TikTok con un pubblico non presente su altre piattaforme. La tipologia di contenuto riesce a generare livelli di engagement alti, parametro che su altri social comincia a scarseggiare ed è fondamentale per misurare la bontà dei nostri contenuti! Come per Meta esiste l'ADS Manager, con il quale creare le nostre campagne, e un Creative Center per migliorarne le creatività!

«Su TikTok lo leggono tutti» Grazie al passaparola tra adolescenti il social network sta facendo vendere centinaia di migliaia di libri, attirando l’interesse degli editori! I libri sono da sempre un prodotto difficile da vendere se a consigliartelo non è l'amic* di cui ti fidi o se non ne conosci l'autore. Pare però che TikTok sia riuscito ad abbattere questa barriera grazie alla divulgazione da parte dei giovani che sanno fare gruppo nel 'virtuale' sfruttando tutta la potenza del mezzo.

La concorrenza a YouTube, Instagram e Facebook era stata dichiarata a luglio, quando i video erano passati da un minuto a tre. Oggi la svolta: i video potranno arrivare a 10 minuti di durata! Questo aggiustamento tecnico in realtà nasconde un cambio di forma del social che divenuto virale attraverso i balletti ora si sta allargando con altre forme di contenuto.

Ebbene sì, sta succedendo che avremo storie da guardare un po' in ogni dove! Prima su Snapchat, poi su Instagram e WhatsApp e ora su TikTok. Questo uniformarsi delle piattaforme è il sintomo di un'esigenza: prendere sempre più pubblico per non rischiare l'oblio. Ma dal nostro punto di vista di fruitori cosa cambia? Solo se si riuscirà a innescare una nuova consuetudine nel nostro girovagare su social si potrà dire che ha funzionato...

Un po' come sul tuo PC presto anche su TikTok si potrà scorrere l'elenco dei video visti per recuperarli in seguito. Questa features non si sposa con il formato fugace dei video che siamo abituati a vedere sull'ex social dei balletti, e ci fa scorgere la nuova direzione intrapresa, verso contenuti più lunghi e ricchi di contenuto a tal punto da volerli richiamare con calma in un secondo momento.

per l'intrattenimento! Questo aspetto è cruciale quando ragioniamo su come inserirlo nelle nostre strategie di distribuzione del contenuto! Il ragionamento dev'essere: tra i miei argomenti c'è qualcosa che può essere considerato entertainment? Ecco un po' di statistiche di come e perchè lo usano gli utenti: 75% per essere intrattenuto; 42% per consumare contenuti senza distrazioni; 51% per scoprire qualcosa di nuovo! Inoltre, l’86% dopo aver visto contenuti ha compiuto delle azioni: 59% cercato maggiori informazioni; 47% parlato con amici e famigliari; 31% acquistato biglietti per un evento, per il cinema 26% o per ascoltare audiolibri 26%.

Arriva TikTok Pulse, un programma di condivisione delle entrate pubblicitarie con i migliori creator. Uno dei parametri per essere selezionat* sarà la quantità di follower, si parte dai 100 mila, e il compenso raggiungerà il 50% delle entrate pubblicitarie legate agli annunci pubblicati accanto ai loro contenuti.

Ti ricordi quando ti raccontavo mesi fa che TikTok stava passando da social network a piattaforma d'intrattenimento? Ecco alcuni dati: 1,2 miliardi di visualizzazioni per l'hashtag ufficiale #Eurovision2022; 5,8 milioni di spettatori delle tre serate live (3,3 milioni solo per la finale); oltre 450 mila i video creati dalla community con le canzoni in gara per dar vita a mash up, remix e interpretazioni uniche.

Che sia proprio l'universo social a blindare l'utente in un feed "zero distrazioni" mi fa sorridere! Ritengo però che fosse immaginabile: la lotta per ottenere la nostra attenzione è sempre più agguerrita e punta a concetti come "ciò che conta è l'esperienza utente", ma solo se rimane sulla mia piattaforma.

Detto ciò, che piaccia o meno ai creator, presto potremo eliminare su TikTok: nome utente, didascalie, pulsanti o le informazioni sulla musica in sottofondo per un'esperienza priva di distrazioni.

Persino la casa madre, ByteDance, si è dovuta arrendere alla piega che sta prendendo la piattaforma dei balletti. Con la guerra e la possibilità di postare contenuti più lunghi - ricordo che siamo passati da 30 a 90 secondi, arrivando oggi ai 10 minuti… - ci sono state crescite a diversi zeri, per i principali editori, perché il pubblico ora va anche a caccia di informazione su TikTok.

Il 7 luglio, il Garante per la protezione dei dati personali, ha mandato un segnale forte a TikTok: è illecito utilizzare dati personali archiviati nei dispositivi degli utenti per profilarli e inviare loro pubblicità personalizzata senza un consenso esplicito. Il segnale viene in risposta a una recente modifica delle condizioni di privacy per tutti i maggiorenni, i quali sarebbero stati raggiunti da pubblicità basata sulla profilazione dei comportamenti tenuti nella navigazione su TikTok.

In arrivo nelle prossime settimane, questa nuova features che permetterà di catturare con la fotocamera anteriore e posteriore dello smartphone ciò che si sta facendo in un determinato momento, ogni giorno. TikTok invierà ogni giorno una notifica in cui verrà chiesto di registrare un video di 10 secondi o di scattare una foto e il gioco è fatto... Ti ricorda qualcosa? A me si: BeReal, il social francese che aveva introdotto questa nuova modalità di scatto "non impostato" subito diventato trend tra i giovanissimi 😉!

Sarà a breve rilasciata questa nuova features per gli utenti a livello globale: il poter mettere un "non mi piace"! L'intento sarebbe di rendere il social un posto migliore, ma siamo proprio sicuri che un reaction data d'impulso sia la strada più corretta? Non sarebbe meglio lasciare il diniego ai commenti nella speranza che la scrittura imponga un pensiero strutturato e costruttivo?

😂 lo so cosa stai pensando... sogno ad occhi aperti o risata a denti stretti? Decidi tu e scrivimelo!

Arriva la modalità foto: l'aggiornamento consente agli utenti di TikTok di condividere più foto fisse in un post, insieme alle didascalie e fino a 2.200 caratteri. I nuovi post fotografici, che possono anche contenere musica, appariranno nella pagina For You degli utenti insieme ai video.

"TikTok ti risucchia per ore" ammette oggi la star americana Shelby Renae, resa tale proprio dal social il cui algoritmo, nel giro di una notte, le cambiò la vita per un semplice video in cui si riprendeva al gioco di Fortnite. Diciamo che oggi chi non lo usa è diventato l'eccezione a livello globale anche perché da recenti indagini pare che soprattutto i giovani lo usino come motore di ricerca.

Scusa il tono polemico ma quando leggo certe cose resto senza parole... Ci voleva tanto a capire che l'avanzata di TikTok sta passando una quantità di dati enorme su di noi e le nostre abitudini alla Cina? Meno male che l'FBI lancia l'allarme altrimenti...

Nonostante l'allarme è indubbio che la popolazione di TikTok, ci tengo a sottolinearlo, abbia fatto emergere un trend che nel 2021 ha contribuito alla crescita del 16% del mercato editoriale. Il protagonista è l'hashtag BookTok!

Le tendenze che la piattaforma evidenzia nel suo What's Next Report, che delinea i trend futuri, sono tre: personalizzazione dell’intrattenimento, spensieratezza come fonte di benessere, la community come centro di condivisione e stimolo!

Noooooo... Un incubo condiviso da tutti, quello dei formati, quando ci mettiamo a pensare a un video: come dovrò farlo? Verticale? Orizzontale? Obliquo??? "Vabbè famoli tutti" perché presto anche su TikTok potremo uplodare le nostre creazioni in formato orizzontale. YouTube trema?

Anche in Italiano! Questa funzionalità permetterà su tutti i post-video nel nostro feed di aumentare l'accessibilità ai contenuti per il pubblico con problemi di udito: grazie all'intelligenza artificiale in tempo reale verranno tradotti testi in sovrimpressione.

Dopo IGTV anche Boomerang e Hyperlaps hanno i giorni contati, ma non devi temere, perché le funzionalità sono state già implementare all'interno della stessa Instagram semplificando non di poco la vita di chi si cimenta con la produzione di contenuti divertenti e creativi!

Hai già popolato la tua lista preferiti su Instagram? Si tratta della nuova funzionalità che abbiamo a disposizione da qualche settimana solo da smartphone. Inizialmente mi ha messa un po' in crisi perché il mio feed mostra già oggi solo quelli che preferisco (l'ho educato bene eh 😉). Diversamente avrei potuto scegliere. Se vuoi mettere ordine, e non hai dubbi sui profili da includere, sappi che i post degli account Preferiti saranno visualizzati più in alto anche nel feed tradizionale.

Capiterà una settimana in cui Instagram non ci regala aggiornamenti della piattaforma? Per ora no, ed ecco caldi, caldi gli ultimi 3:

• invio rapido per condividere contenuti interessanti;
• sfondi per abbellire le nostre chat (...ne sentivi anche tu l'esigenza giusto? 😂);
• condivisione della musica (30'') nei messaggi diretti grazie all’integrazione con Apple Music, Amazon Music e Spotify.

I Reels oggi, sono il formato che fa raggiungere la crescita organica (senza metterci un euro) maggiore. Per questo Facebook ci sta puntando, permettendo agli utenti che realizzano i filmati da altre app, di condividerli in pochi passaggi, senza doverli quindi scaricare e ricaricare in un secondo momento!

La creatività, concetto che amo profondamente, sarà l'arma vincente nel prossimo futuro per tutti gli abitanti di Instagram. Non che prima non lo fosse ma a breve verranno anche penalizzati tutti i contenuti basati sul semplice repost di contenuti altrui. Insomma Instagram sarà sempre di più un palcoscenico dove emergeranno identità forti e contenuti originali. Ti senti pront*? Parliamo assieme ❤️

Gli hashtag su Instagram sono fondamentali per cercare nuovi contenuti relativi a un determinato argomento e, viceversa, farsi trovare! In questi giorni sono partiti dei test che vedrebbero una ristrutturazione della visualizzazione: sparirà per alcuni il pulsante Recenti, nella schermata che appare cliccando un #, e ci saranno i pulsanti Top e Reels. Tra i Top saranno presenti sia i recenti che quelli con più like 😉!

Per difendersi dalle minacce di TikTok Instagram ci fornirà a breve modelli preimpostati nei quali caricare le nostre clip video senza doverle montare in editor esterni come Canva o CapCut (che adoro). Vediamo cosa riusciranno a creare e se porterà davvero un miglioramento oppure no. Intanto viene confermata la voce che i repost di video nativi in TikTok verranno ulteriormente penalizzati.

In arrivo aggiornamenti dell'interfaccia di Instagram, per tenere testa alla crescita di TikTok! Pare che all'apertura su smartphone vedremo immediatamente i post in bacheca a tutto schermo senza distinzione tra un post e l'altro.

Ecco, abbiamo esagerato e veniamo puniti 😂😂😂! Tornando seria per un attimo, pare che ci siano in corso dei test solo su alcuni mercati per limitare la quantità di storie visibili di un singolo account: solo 3 sulle 100 a disposizione! Una brutta notizia per tutti gli influencer dal pollice frenetico... una buona notizia per gli utenti che potranno vedere le storie di più account in modo rapido. Psssss.: ci sarà il pulsante "mostra tutte" 😉.

Anche ai big toccano gli "aggiornamenti visivi" per difendersi dagli attacchi dei competitors! Infatti presto vedrai un Instagram differente nei colori resi più vivaci, nel logo sempre minimal e stilizzato e nel font: si chiama Instagram Sans e riprende le linee curve del marchio. C'è anche un'altra grande novità che, a detta di molti, renderà IG molto simile a TikTok: il “contenuto al centro” con un layout quasi trasparente per favorire una migliore fruizione di foto e video a pieno schermo nel proprio feed personale.

Instagram non si ferma e annuncia moltissime novità legate ai reel:

1. effetti sonori avanzati esclusivi (per mantenere i creator su IG 😉);
2. importazione di brevi audio (da video salvati in galleria);
3. stickers interattivi (già presenti nelle storie).

Infine aumenterà la durata, passando da 60 a 90 secondi!

Prima di tutto una precisazione: Instagram non ha un solo algoritmo. Per ogni funzione ce n'è uno dedicato che gestisce ciò che vediamo in base alle caratteristiche della sezione in cui ci troviamo. Chiaro no? Partendo da questo aspetto quindi possiamo dire che:

1. per il Feed > l'engagement è il fattore chiave;
2. per le Storie > vincono le interazioni, ma è importante anche la prossimità geografica;
3. per Reels > servono interesse e coinvolgimento verso il profilo che posta, ma anche un uso sapiente degli #!

Cosa vedono i minorenni su social? Certamente è un tema caldo nella sfera famigliare e non solo, ma perché non estendere questa sensibilità anche all'ambito del business, con la comunicazione della nostra azienda? Ci siamo mai posti questo interrogativo? La responsabilità però va giustamente condivisa e anche le piattaforme 'tentano' di fare la loro parte: attualmente Meta ha lanciato in America (come fase test) un sistema AI che, con varie strategie, verifica l'età dell'iscritto

Altra novità in casa Instagram: è possibile pubblicare i propri reels dall'app direttamente sul profilo Facebook collegato, hai notato? Questa funzione nasce per aiutare i creatori di contenuti a raggiungere un pubblico maggiore sfruttando entrambe le piattaforme, e - aggiungo io - per non tagliare fuori Facebook dal panorama dei social network! Inoltre c'è anche la possibilità di creare Reels utilizzando storie già condivise in precedenza, non male eh?!!

A partire da dopo ferragosto Instagram ha reso disponibile già per molti account la possibilità di fare le storie da 60'' senza dividerli in più video. Un altro passo di questa applicazione sempre più improntata ai contenuti video!

Per contrastare il calo del fatturato Meta ha deciso di introdurre gli annunci pubblicitari in più sezioni del social. In particolar modo la pubblicità verrà inserita nella sezione Esplora e nel feed personale. Scopri come evitarli!

Cronaca di una triste tragedia. Ecco i fatti: lunedì molte persone si sono trovate i propri account sospesi senza particolari motivi. Contemporaneamente non venivano caricati i contenuti nel feed e, come se non bastasse, alcuni profili hanno visto scendere il numero follower: il povero Ronaldo ne ha persi ben 3 milioni. Della triste tragedia non si hanno ulteriori dettagli ma parrebbe essersi risolta.

Battute a parte riapro una riflessione a me cara: tutte le piattaforme social che oggi esistono non sono eterne o infallibili. Dobbiamo proteggere lo sforzo col quale produciamo contenuti di valore, depositandoli su asset di nostra proprietà!

Instagram lancia Candid Stories, il “clone” di BeReal che permette di creare storie con uno scatto di entrambe le fotocamere, per immortalare cosa si sta facendo in quel momento.

Il problema dei profili hackerati non riguarda solo i big, può colpire chiunque diventando veicolo di spam e scam. Tra l'altro, molto spesso, i profili non sono recuperabili, e ci ritroviamo a doverne aprire di nuovi ripartendo da zero. Insomma un vero danno! Oggi arriva in nostro aiuto la procedura Hacked: che passo passo permetterà di sistemare la grana.

Se lavori o segui il settore moda approfondisci questo caso studio di Vogue Italia e del suo nuovo progetto di content curation su Pinterest, dove la maison ha una base di follower di mezzo milione di utenti!

Siamo tutti creatori di contenuti nella nostra quotidianità. Ogni mail, call, post è un contenuto perché inviato a qualcuno che lo riceve ed elabora a sua volta. Pinterest ha creato un codice, per la sua piattaforma, per i content creator che parla di una filosofia applicabile da tutti noi basata su gentilezza, attenzione, inclusività! Lettura da cui farsi ispirare ❤️

Solitamente snobbato rispetto a Instagram e Facebook, Pinterest dovrebbe invece rivestire un ruolo di maggior importanza nelle strategie digital, soprattutto se local. Perché? I motivi sono diversi: in primis il fatto che rispetto agli altri due i contenuti sono indicizzati dai motori di ricerca, per cui si può attuare una strategia SEO. Inoltre i "pin" risultano meno volatili di un post e, all'interno degli stessi, posso usare link verso il mio sito per veicolare il traffico, pratica spinta da Pinterest per primo.

Pinterest ha annunciato l’acquisizione della startup The Yes, specializzata nello shopping moda basato sull’intelligenza artificiale: permette di acquistare da un feed personalizzato sulla base delle nostre attività e degli input inseriti (brand, stile, taglia...). In questo modo, Pinterest, riceverà milioni di immagini degli outfit preferiti, diventando a tutti gli effetti il più grande repository dei gusti a livello mondiale

Si tratta di un nuovo formato pubblicitario disponibile su Pinterest in cui i creator potranno taggare più facilmente nei propri contenuti brand partner. Questa modalità permetterà di espandere le attività di collaborazione rendendole più facili e accessibili e profittevoli, alla luce delle analisi su brand che attuavano questa strategia con un + 38% della brand awareness.

All'origine di questa direzione c'è il nuovo CEO, Ben Silbermann, che vanta una grandissima esperienza nell'ambito del commercio digitale e dei pagamenti, cito solo Google e PayPal come referenze. Afferma "mi è chiaro che Pinterest ha l'opportunità di creare qualcosa di unico e speciale", e non si fatica a credergli sapendo quanti dati sulle nostre ricerche contiene la sua piattaforma.

Con 400 milioni di utenti attivi al mese in modalità segugio 😂, Pinterest sta aumentando la sua rilevanza nel mondo e-commerce. Cominciare a vendere non è difficile, dovremo dotarci di un account Business (gratuito), che permette di avviare campagne e monitorare dati e statistiche, e poi collegare il nostro sito web o shop online.

Ne abbiamo parlato già in diverse edizioni, Pinterest sta mettendo a sistema il suo bacino d'utenza per far convergere i milioni di domande (che trovano risposte e ispirazione sulla piattaforma) con l'offerta commerciale diretta tipica del mondo e-commerce. Sono pronti e lo comunicano con la nuova campagna “Don’t Don’t Yourself”: 5 film da 30″ dedicati ciascuno a una diversa tipologia di emotivi che non osano uscire dalla loro comfort zone.

Le ultime campagne di Pinterest si focalizzano sul tema dell'inclusione a 360°: non poteva mancare il tema casa, dove trova la giusta collocazione il brand Leroy Merlin. L'obiettivo molteplice di aumento della brand awareness, del traffico e delle vendite, è stato raggiunto con successo grazie all'uso di contenuti capaci d'ispirare clienti esistenti e nuovi.

Quanto avevano prospettato gli analisti è stato superato dalla realtà nel terzo trimestre 2022: +8% con 684,6 milioni di $ anziché 666,7$. Davvero un grande risultato se consideriamo che gli altri colossi tech come Google, Meta e Snapchat hanno invece subito delle considerevoli perdite. Si tratta della dimostrazione di fiducia da parte degli inserzionisti verso Pinterest e le sue strategie di sviluppo e comunicazione: quest'ultima centrata sui temi della diversità sociale e dell'inclusione.

Io sì 🤣, ma ora non accadrà più perché grazie a Pinterest potremo sbirciare le bacheche altrui in cerca di regali davvero utili e in accordo con lo stile del destinatario. Lo spunto per aziende e brand è di creare bacheche ad hoc dove cercare ispirazione! La piattaforma con oltre 400 milioni di utenti lancia anche una nuova campagna di comunicazione per scegliere i regali basandosi sui segni zodiacali… Ci avevi mai pensato?

Usiamo tutti Pinterest per fare progetti per il nostro futuro arredo, taglio di capelli, outfit… e grazie a questa dinamica la piattaforma è in grado di predirci i trend del 2023: scarica il report!

È capitato spesso, negli anni, di sentirci dire Facebook 'sta per chiudere'. Non era vero anzi la piattaforma ha continuato a crescere per 18 anni, fino a oggi, momento in cui si è verificato realmente il famigerato calo degli iscritti. In effetti le avvisaglie c'erano da mesi: una potente migrazione dell'attenzione verso Instagram (sempre famiglia Meta) e TikTok... come se su Facebook non ci fosse più nulla da vedere. Ora il tempo comincia a stringere e come aziende o personal brand dobbiamo capire come gestire l'ennesimo cambiamento.

Si tratta di un nuovo sistema di comandi che permette:

• digitando @everyone puoi taggare tutti i partecipanti di una chat;
• digitando /silent puoi mandare un messaggio senza notifiche... (a quest'ultima funzione sta lavorando anche Instagram 😉):
• digitando /gif accedi alla ricerca delle GIF.

TikTok rappresenta una minaccia sempre più grande per il mondo Meta. Facebook è in un momento down e negli ultimi 3 mesi ha perso mezzo milione di utenti circa. In corso quindi questo restyling, poco creativo, in cui la bacheca diventerà simile al feed di TikTok e Messenger verrà nuovamente incorporato, rispecchiando la messaggistica diretta del rivale.

Presto su Facebook potremo avere 4 profili personali oltre l'account di registrazione, tutti con feed diversi, complicando così la già intricata rete di accessi sulla piattaforma. La grande differenza sta nella filosofia: ieri su Facebook potevi avere una sola identità personale, oggi ci potremo moltiplicare cambiando i nostri interessi. Questa novità ha tutte le sembianze dell'ultima richiesta di attenzione che Facebook ci rivolge, anche se all'orizzonte si scorgono nubi nere… Assieme alla fine della nostra pazienza 😂

A seguito della crisi che stanno vivendo grazie a TikTok, dai piani di sviluppo Meta trapela di voler rendere le 3 app piattaforme completamente accessibili solo tramite un investimento monetario: la vuoi? La paghi... A oggi i social network del gruppo Meta prevedono già delle sezioni a pagamento: WhatsApp con gli account Business, Instagram con i canali riservati agli abbonati, mentre Facebook con gli amministratori dei gruppi che possono farsi pagare dai propri iscritti.

Alla fine tutti arriviamo allo stesso punto: per far breccia nel cuore del pubblico dobbiamo sapere cosa desidera. Ora è il momento di Facebook che sta vivendo un declino lampante da mesi, non tanto per la quantità di iscritti, piuttosto per la quantità di accessi giornalieri, e chiede a noi - tramite i pulsanti "mostra di più" e "mostra di meno" - cosa vogliamo vedere

Non funziona nemmeno in casa Meta! Diciamo che si è riempito solo per metà: molta realtà virtuale e poche persone "reali" disposte a viverci dentro con visori e occhiali smart, con alti tassi di abbandono dell'App dopo solo un mese di utilizzo.

In arrivo grandi novità per i gruppi Facebook e i loro frequentatori:

1. Reels in groups per condividere info, storie connettendosi a un livello più profondo;
2. Condivisione di un evento Facebook nelle storie d'Instagram;
3. Maggiore personalizzazione della sezione profilo;
4. Nascono le community chat per connettersi in tempo reale con persone su temi d'interesse comune;
5. I Contributi Community per mettere in evidenza i membri attivi!

Giovanni Ferrero, CEO della multinazionale di Alba, figura al 25esimo posto tra uomini più ricchi del pianeta e supera anche Mr Zuckerberg, ideatore e fondatore di Facebook. Così mentre il triste metaverso affonda, la coppia "pane e Nutella" continua la sua conquista del mercato mondiale rendendo il brand italiano il più importante e conosciuto del pianeta.

Meta apre la modalità professionale a tutti creatori di contenuti. Si tratterà di un profilo separato dal personale che permetterà di filtrare il pubblico a cui mostrare i contenuti, ottenere statistiche specifiche oltre alla possibilità di mettere a pagamento i propri contenuti tramite gli abbonamenti.

Capita anche a me, ad esempio mentre svolgo le analisi dei competitor per i clienti, di avere la necessità di rendere anonimo il mio passaggio su LinkedIn 🙂. Se non avevi ancora scoperto questa features, da usare con moderazione, leggi l'articolo!

Come conciliare la propria comunicazione quando si è a capo di un'azienda che a sua volta comunica? Non è un bivio semplice, personalmente mi ci ritrovo in modo ciclico perché la comunicazione del brand viaggia spesso in prima classe rispetto a quella personale. In realtà è un errore strategico da evitare perché tra le due presenze quella che "tirerà" di più sarà la tua in quanto persona. La domanda su cui ti invito a ragionare è: come distribuisco i contenuti in modo che le due presenze si rafforzino a vicenda?

Se pensi ancora che LinkedIn sia un luogo dove pubblicare il tuo curriculum, tranquill* sei in buona compagnia! Da oggi però, non hai più scuse se seguirai queste 5 mosse per renderlo uno strumento strategico:

1. completa il tuo profilo e quello del tuo brand;
2. connettiti con le persone giuste, ossia fai del social selling che offre un +45% 🤩 di opportunità per chi lo attua;
3. unisciti a gruppi rilevanti e condividi il tuo sapere... Ricorda che "dare prima di chiedere" ripaga sempre 😉;
4. Interagisci con costanza perché le relazioni sono come le piante 🌱 e vanno curate tutti i giorni;
5. Attira conferme e raccomandazioni!

A differenza di quanto si possa pensare, su LinkedIn non parlo solo di me stess* ma posso anche realizzare contenuti per Brand che grazie alla mia rete di contatti riceveranno grande visibilità. Col modello di Instagram, ma dal taglio business, anche su LinkedIn possiamo attivare la modalità creator, e avere strumenti analitici per misurare l'efficacia del singolo post e "capire chi sta leggendo e interagendo".

Settimana scorsa ti ho parlato di come LinkedIn si stia avvicinando ai creator, ecco velocissimo recap delle funzionalità disponibili:

1. creator analytics: per monitorare il numero di view e il tasso di coinvolgimento;
2. analisi post migliorate: con l'aggiunta di impression e condivisioni;
3. avviso nuovi contenuti: permette ai tuoi follower di sapere quando pubblichi attivando l'iscrizione (icona campanella);
4. nuovi strumenti video: da smartphone è possibile usare un video al posto della solita foto profilo 😉;
5. newsletter LinkedIn: all'interno della piattaforma puoi creare la tua newsletter con tanto d'iscritti e a breve si potrà anche mettere in evidenza sul proprio profilo 💪.

Le regole delle nuove tecnologie valgono per tutti, anche per gli autonomi che soprattutto su LinkedIn possono sviluppare il proprio personal brand e la rete di collegamenti. Per riuscirci bisogna utilizzarlo come ambiente in cui condividere i propri pensieri e sapere per offrire ai lettori qualcosa di veramente interessante. L'algoritmo valuterà i nostri contenuti in base ad alcuni fattori:

1. TEMPISMO giorno e ora della pubblicazione;
2. HASHTAG scegli i migliori sui quali ruotano le conversazioni del tuo target;
3. IMMAGINE dev'essere di qualità... ovviamente;
4. DIMENSIONE RETE la propria non quella da pesca 🤪;
5. STRUTTURA DEL POST dedica del tempo a strutturare bene frasi, paragrafi e formattazione!

Non mi sono confusa, lo so che lo stai pensando 😂, ma non si tratta del link in bio di Instagram… è proprio su LinkedIn. Devo ammettere però che la filosofia di contenuto è simile: proporre un bignami con le informazioni salienti che aiuti il visitatore a orientarsi e trovare le risposte che cerca. Per strutturare questo contenuto ci si deve soffermare sul momento che vive l'utente: è sul nostro profilo LinkedIn, sa chi siamo e forse vuole approfondire la nostra proposta o magari, prendere contatto in modo più strutturato rispetto alla messaggistica interna del social.

Anche LinkedIn ci offre qualche aggiornamento: a breve sarà possibile programmare l'uscita dei nostri post come già facciamo su Instagram e Facebook. Questa features potrà semplificare l'organizzazione del PED, il piano editoriale digitale, anche su questa piattaforma, con un occhio attento alla copertura che a volte patisce le attività programmate.

Anche se nessuno di noi ha mai fatto pubblicità in TV (ricordo però che Sky ha aperto una piattaforma di ADV molto simile al Business Manager di Facebook anche lato costi), questa news è per tutti quelli che ancora oggi non hanno destinato un budget - seppur minimo - alle sponsorizzazioni social. A questi, pochi lo so 😉, dico solo una cosa: è giunto il momento!

Ricollegandomi alla news precedente voglio completare il pensiero dicendo che non si deve essere presenti dappertutto. Un trend che sta emergendo è proprio quello del minimalismo digitale volto al raggiungimento di un punto di equilibrio tra presenza e fatturato. In quanto Titolari di Imprese la nostra è anche una responsabilità sociale legata a concetti come: non creare spam o non inquinare con comunicazione inutile!

Ma anche no... Che ne dici? Ahimè i soldi sono uno strumento potente fino al punto di permettere la creazione di un social network a chiunque... Dopo Zuckerberg persino all'ex presidente degli Stati Uniti si è messo all'opera generando Truth. La sua mission dichiarata sarà di "incoraggiare una conversazione globale aperta, libera e onesta senza discriminazioni verso l'ideologia politica", e siccome non si ferma qua, ma nei suoi programmi include lo sviluppo di una piattaforma di intrattenimento streaming... mi viene il sospetto che stia giocando di sponda per tornare alla ribalta.

Quello che non è un social 😂... WhatsApp. Lo nomina quasi il 16% degli utenti tra i 18 e i 64 anni, intervistati per il report Digital 2022 Di We Are Social e Hootsuite. Subito dopo troviamo Instagram (14,8%) e Facebook (14,5%). Ma se parliamo di quelle dove si spende più tempo, la classifica cambia e mette sul podio: Youtube (23,7 ore/mese), TikTok e Facebook (19,6 ore/mese). Da questi numeri tu cosa ti porti a casa? Io qualche idea me la sono fatta, ne parliamo assieme?

In un mondo che si tinge di giallo e blu, possono i social diventare un’arma da guerra? Volodymyr Zelensky, il presidente ucraino, ci dimostra che la risposta è “assolutamente sì”. Con un uso sapiente dei suoi profili è riuscito a fare quello che molto probabilmente l’aggressore non si aspettava: infondere coraggio a chi resiste all’invasione, ma soprattutto unire la popolazione nella lotta. Quanta forza ha un video girato per le strade di Kiev sotto i bombardamenti con la semplice frase “Noi siamo ancora qui”? O quanto potente può essere un video in cui il presidente ucraino risponde al governo americano che gli propone un ponte aereo per fuggire: “I Need Ammunition, Not a Ride” (Ho bisogno di munizioni, non di un passaggio)?

Della necessità di trasparenza e autenticità da parte dei brand ne parliamo spesso. La pandemia ha accentuato questo percorso evolutivo del "fare comunicazione" e oggi si arriva quasi a uno spostamento dei pesi per quei brand che riescono a far breccia nei cuori e ricevere valore dalla propria community.

Cosa non è un influencer? Sembra una domanda banale ma a volte trovo che ci sia un po' di confusione su questa figura che non è un venditore, non è un commerciale, non è la Vanna Marchi del caso. In sintesi si tratta di un comunicatore digitale con quale condividere una strategia di marketing.

Me ne ha parlato mia figlia qualche giorno fa, e oggi ritrovo la notizia su Repubblica: il Povero Gabbiano, brano napoletano di 34 anni fa (!!!), oggi spopola su TikTok tra i ragazzi usato in chiave ironica per evidenziare il senso di "abbandono" dopo una storia finita male.

Il mondo del digitale, anche a seguito della forte spinta dell'ultimo periodo, sta dimostrando che per giocare nel suo campionato non basta allenarsi, ci si deve ingegnare a trovare nuove strategie per agganciare i clienti e, soprattutto, per fidelizzarli.

Il tempo che passiamo sui social da utenti, li rende il posto ideale per fare girare i messaggi pubblicitari... Apparentemente 🙂! Infatti senza la consapevolezza di come questi vengano recepiti si rischia l'effetto boomerang, perché tutti noi abbiamo un atteggiamento cauto nei confronti di quel tipo di comunicazione.

Oggi vi parlo di un servizio provato personalmente, oggi in via di sviluppo! Si tratta di Lookiero, un abbonamento al personal shopper online che in base alle tue preferenze, necessità e caratteristiche ti manda 5 capi con cadenza personalizzata di stilisti emergenti. Ora, al di là di questa grande realtà, rifletto ormai da tempo su come le aziende locali possano non venire sotterrate da questi big, e la risposta la ritrovo nel coinvolgimento che grazie alla comunicazione digitale in prima persona possono generare. Faticoso? Sì ma i tempi cambiano e oggi il margine per non adeguarsi si sta assottigliando.

I tempi sono maturi per entrare a gamba tesa con un'idea diversa su come sviluppare il marketing e la comunicazione d'impresa 💪! Oggi è il momento della co-creazione perché abbiamo la necessità di mixare generazioni e voci. Così tutte le persone all’interno dell’azienda co-creano la strategia di marketing e comunicazione, contaminandosi e mettendo a fattor comune conoscenze, esperienze e capacità per generare un risultato unico.

L'Italia è divenuto il paese degli acquisti online, l'avresti mai pensato? Ebbene sì, oltre il 64% di noi acquista online con lo smartphone, generando un giro d'affari di oltre 27 miliardi di euro spesi nel 2021, e stime verso il 40 miliardi per il 2023. In questo scenario puntare su una buona strategia SEO e la messa a sistema delle recensioni sarà determinante.

A livello mondiale, una ricerca di Accenture condotta su 1000 marketing manager in settori differenti, ha dimostrato che oltre il 70% di essi si sente esausto.

Spostandoci nel mondo che viviamo quotidianamente, lo stesso sentiment lo hanno quegli imprenditori che svolgono in modo centralizzato il ruolo di marketing manager e direttore commerciale, complici consumatori sempre più consapevoli, la necessità di essere multicanale e il rispetto di budget (a volte) in sofferenza. La chiave per migliorare?

1. Abbandona il superfluo dopo un'attenta analisi costi/benefici;
2. delega, delega, delega 😉!

I cookies di terze parti sono attualmente la base indiscussa delle strategie di personalizzazione del marketing. Nel 2023 cesseranno di essere disponibili e per questo è bene cominciare da subito a ragionare strategie alternative basate sulla relazione e l'omnicanalità.

L'obiettivo del marketing 4.0, quello digitale, è di trasmettere i valori dell'azienda all'esterno "sul serio". È importante precisarlo, per eliminare la confusione che a volte esiste tra comunicazione pubblicitaria e quella, ad esempio, social: con gli strumenti che abbiamo a disposizione oggi, possiamo essere noi stessi, puntando grazie alla genuinità addirittura a superare i big con grandi budget. Per farlo ci vuole coraggio, focus e il desiderio di veder funzionare la propria comunicazione per il target e non per noi.

Se stai partendo con la tua nuova impresa, o un nuovo progetto, lavora con priorità sulla Seo local! Ma cos'è la Seo local? Possiamo sintetizzare dicendo che è: la risposta a ricerche specifiche con l'intento di trovare aziende e prodotti su un dato territorio. Questa strategia incrementa la tua visibilità online, genera traffico verso la tua sede e visite di qualità al tuo sito. Ecco 3 passi base dopo aver creato il tuo profilo su Google My Business:

1. assicurati che il tuo sito sia ottimizzato per mobile;
2. ricerca e proponiti per concretizzare una rete di link con altre aziende su territorio;
3. assicurati che le informazioni caricate siano coerenti con tutti gli altri touch point 😉!

Una pagina social, per essere un vero e proprio strumento di Marketing B2B deve svilupparsi grazie a una strategia ben definita. Ecco 3 best practice:

• alterna formati e contenuti per non annoiare l'audience ma soprattutto per testare quelli maggiormente efficaci;
• assicurati la sostenibilità del piano di comunicazione sul lungo periodo (frequenza di pubblicazione, usi di fonti e risorse);
• coinvolgi colleghi e dipendenti per stimolare l'interazione e aumentare la visibilità.

E 3 errori da non commettere:

• non strafare con le pubblicazioni, la costanza è importante ma non la quantità a discapito della qualità 😉;
• non trattare tematiche troppo diverse, seleziona 2/3 argomenti e approfondiscili;
• non dimenticarti di monitorare i risultati, individuando le KPI giuste.

Conosci gli Shorts di YouTube? Si tratta di una parte di YT molto simile a TikTok per la creazione e pubblicazione dei video brevi. Il suo scopo è quello di fornire strumenti semplici per la creazione di contenuti sfruttando anche quelli già presenti sulla piattaforma: con il tasto “Create“, ad esempio, potremo usare porzioni di un video – oppure anche l’audio – presente su YouTube per realizzare i nostri Shorts.

Quando si tratta di pubblicità, bisogna dirlo! Questo diceva il manuale del buon pubblicitario su cui studiavo 20 anni fa... Oggi, ancora di più, queste attività sono regolamentare dal codice del consumo e la loro inosservanza può portare a spiacevoli conseguenze. Nel caso, ad esempio, di attività di influencer marketing, sia nei contenuti della celebrità che nei repost da parte dei follower, sarà obbligatorio l'uso di # specifici come: #adv, #sponsoredby.

I nostri collaboratori dovrebbero essere i primi fan dell'azienda! Per rendere concreta questa affermazione, devi aver creato un buon terreno su cui sviluppare la relazione e credere fortemente nel valore di queste persone per attirarne altre simili. Ma se pensi di non essere ancora giunto a questo punto, forse devi fermarti un attimo e rivalutare il tuo approccio al team perché potresti perdere delle opportunità, come ad esempio il rafforzamento della brand reputation!

Questa strategia può essere sintetizzata in un servizio di consulenza tailor-made fatto da un commesso digitale veramente in gamba che riesce a seguire l'utente online.

In questo modo gli offre un'esperienza fluida e integrata... Praticamente il sogno marketing di ogni tipologia d'impresa. Non si tratta di una strategia semplice da mettere in atto, ma una volta strutturata offre molti vantaggi.

Anche chiamati GenZ, i giovani nati tra il '96 e il 2010, costituiscono un bacino d'utenza che vale 140 miliardi di dollari. Istruiti, creativi, pongono particolare attenzione all'acquisto consapevole e a valori come l'inclusività. Ma come poterli attirare?

1. Parla della tua mission e dei valori che ti ispirano;
2. sii trasparente, sempre;
3. dai personalità al tuo brand, e di riflesso alla tua azienda!
4. Divertiti comunicando con loro e li farai divertire.
5. Costruisci una community solida dove gli appartenenti interagiscono 🤩.

La musica innesca ricordi, allevia lo stress e migliora le nostre prestazioni. Impatta su respirazione, frequenza cardiaca e molto altro, e per questo quando la utilizziamo nelle nostre comunicazioni stiamo amplificando l'esperienza emozionale! Ecco 5 obiettivi con cui sceglierla:

1. renderci memorabili e riconoscibili;
2. amplificare l'effetto emozionale;
3. strizzare l'occhio ad un particolare target;
4. lanciare un nuovo brand o prodotto con un sound design apposito;
5. rafforzare la relazione con lo spettatore.

Conosci gli Shorts di YouTube? Si tratta di una parte di YT molto simile a TikTok per la creazione e pubblicazione dei video brevi. Il suo scopo è quello di fornire strumenti semplici per la creazione di contenuti sfruttando anche quelli già presenti sulla piattaforma: con il tasto “Create“, ad esempio, potremo usare porzioni di un video – oppure anche l’audio – presente su YouTube per realizzare i nostri Shorts.

Lo dimostrano dando il via a nuovi trend, come il social delle "foto oneste", BeReal [LINK], e ora con i "selfie brutti", che creano grazie all'uso del grandangolo (disponibile su alcuni modelli di smartphone) deformando tratti del volto, lunghezza degli altri e altre cose il cui limite è rappresentato solo dalla fantasia del creator. Emerge il desiderio di vivere questi ambienti in modo spensierato, casuale e anche un po disordinato.

Si tratta di una maturazione che si sta verificando in rete e punta a spostare l'attenzione dal focus sul corpo, ad altri valori, come ad esempio il benessere della mente e la serenità. Insomma il focus sulla fisicità ha un po' stancato fine a se stesso, lanciando un tema sfidante e interessante per i brand e il mondo dell'advertising.

Il "Cookiegeddon" può attendere dando al mondo della pubblicità online più tempo per riorganizzarsi! Tra i sospiri di sollievo non mancano le critiche alle big tech che si sono mosse chiedendo più tempo per allinearsi alle nuove policy.

"Phygital" è un nuovo trend marketing che nasce dall'unione di physical (fisico) + digital, ammiccando ad un approccio ibrido al marketing che comprende strategie offline, above the line e online. Personalmente lo pratico da oltre 10 anni, chiamandolo solo marketing integrato: questa modalità in certi territorio d'Italia, e non solo, è una necessità e non una nuova strategia, soprattutto alla luce di elementi come la connettività presente e il livello di confidenza col digitale del pubblico disponibile.

No, non sto cambiando tema 😂, ti assicuro che l'ambizione di parlare della gestione del personale non mi appartiene... Voglio invece raccontarti di un nuovo trend, nato su TikTok: il Quiet Quitting. Si tratta di un nuovo approccio al lavoro, che va in contrasto con lo stacanovismo e si sintonizza col benessere della propria vita. Tu che ne pensi?

Da un'analisi di SemRush emerge che il 64% degli imprenditori seppur consapevole del valore delle attività di marketing per aumentare le vendite, non riesce a superare la vera sfida: riuscire a destinare le risorse necessarie, di tempo e budget. Ma i blocchi non si fermano qua:

1. il 51% non sa come individuare obiettivi e strategie;
2. il 50% non sa come fare nuove acquisizioni (la lead generation).

Nel link trovi anche il corso gratuito che il brand mette a disposizione [LINK] 💪

Sai cos'è il digital audio advertising? Non si tratta di un comune spot, ma di una comunicazione basata su attenzione ed emozione, e a dirlo è proprio la scienza: ascoltare podcast determina una maggiore attenzione rispetto a scorrere passivamente un feed, guardare la televisione, o ascoltare la radio.

Talkwalker, piattaforma di ascolto e monitoraggio della Rete, ha rilasciato l'ottava edizione del report sulle tendenze dei social media [link all'articolo e al rapporto]. Ecco la sintesi:

1. I cookie si sbricioleranno, forse 🙂;
2. I social media avranno un nuovi standard per contrastare i profili fake generati dall'IA;
3. I social network decentralizzati saranno la prossima grande novità;
4. I social media sensoriali, un veicolo di contenuti per tutti;
5. L’ascesa e la caduta del social commerce;
6. La corsa al metaverso darà i suoi frutti;
7. L’analisi predittiva cambierà il marketing;
8. La sostenibilità ambientale non potrà più aspettare;
9. La customer experience sarà sempre più social;
10. La buyer persona lascerà il posto alle comunità.

Ricalibrando la nostra comunicazione, o meglio il modo con cui la facciamo! Ma perchè dovremmo? Secondo Ian Bogost, giornalista del The Atlantic, i recenti accadimenti di Twitter e Meta potrebbero celare un momento di rottura e cambiamento dei social. Nati per creare connessioni tra le persone, poi diventati centri media e business network dove tutti hanno avuto la possibilità di diffondere contenuti su larga scala, "ora vivono una parabola discendete" che apre lo spiraglio al cambiamento.

Notizia un po tecnica che provo a semplificare: da recenti studi è emerso che il 15% dell'investimenti mondiali in advertising (un totale di 375 Mil di $), sia stato distribuito in modo inefficace dalle piattaforme contribuendo così a emissioni di CO₂ inutili, oltre che alla dispersione di budget! Nasce così la nuova metrica CO₂PM che fornisce informazioni sulla sostenibilità del piano media con l'obiettivo di allontanare i brand da attività di sponsorizzazione massive e a basso valore...

Tu mi conosci, e mi avrai sentito dire tante volte che "non possiamo lasciare tutto il valore dei nostri contenuti e relazioni solo sui social". Bisogna trasportarlo oltre, in luoghi dove abbiamo il controllo, come database e siti proprietari. Questo e altri saranno le linee guida del 2023:

1. Addio Cookie
2. Focus su database e siti proprietari
3. Occhio alle evoluzioni dei social media
4. Intelligenza artificiale per anticipare i consumi
5. Customer experience semplificata
6. Brand e community non si potranno più trascurare
7. Metaverso in dubbio ma la realtà aumentata no

Se ti sei pers* i Google trends del 2022 ti linko l'articolo della Gazzetta del Pubblicitario che offre una panoramica sul mondo dello spettacolo, le domande ricorrenti globali e i personaggi maggiormente emersi.