Le fasi di sviluppo assomigliano assolutamente a quelle della comunicazione d'impresa nella sua interezza:
Partono anch'esse da un obiettivo aziendale, che scatena l'esigenza e fa maturare l'idea, che guiderà a sua volta lo sviluppo di un'identità distintiva d'evento coordinata a target e mercato, lo sviluppo di azioni strategiche specifiche, e infine produrrà risultati da analizzare.
La creazione di un evento viene un po' banalizzata.
In questo articolo ti parlerò di tutte queste fasi per permetterti di valutarne l'impegno e i benefici di una buona "messa a terra"!
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Parto dall'elemento più importante: il team!
Magari ti sembrerà una markettata, ma il team è davvero sempre l'elemento chiave. Oggi vediamo quello necessario per organizzare un evento di successo. Ecco le figure:
- PROJECT MANAGER
- ART DIRECTOR
- STRATEGIST
- CONTENT SPECIALIST
- COPYWRITER
- GRAPHIC DESIGNER
- DEVELOPER
- ADVERTISER
- AUTOMATION EXPERT
Nei progetti che seguo solitamente ricopro i ruoli 1, 2 e 3 grazie alle competenze e all'esperienza sviluppate in oltre vent'anni di lavoro sul campo.
Il ruolo numero 4 invece richiedo che venga gestito dal cliente perché l'essenza di un'azienda non può che venire dal suo interno. Infine i ruoli dal 5 al 9 vengono affidati agli specialisti: tutte queste figure hanno compiti e responsabilità verticali, con la necessità di ottime conoscenze tecniche per poter essere performanti.
Per questo motivo consiglio di evitare i "tuttologi", ricercando piuttosto figure complete che assemblano competenze attigue alla loro skill principale. Questo garantirà una visione aperta e un'esperienza adeguata.
Nel mio caso essendo nata nel 2000 come art director, essendomi trasformata lungo il percorso in strategist e avendo gestito da sempre come project manager i miei clienti, ho maturato un grado di seniority e le competenze costantemente aggiornate per centralizzare i primi tre ruoli ottimizzando costi e tempi pur garantendo i risultati.
Tornando agli specialisti, se l'azienda è strutturata internamente con queste figure le coordino come PM, se mancano tutte o in parte, li affido a BMC - il mio braccio operativo - un'agenzia creativa che ho fondato nel 2005 con Giampaolo.
1 L'origine: l'esigenza commerciale legata agli obiettivi
Si può pensare che posti degli obiettivi a inizio anno questi rimangano la stella polare di tutte le attività strategiche. Non è così perché il mercato si muove, cambia e i competitor non ci avvertono in anticipo su quali azioni strategiche metteranno in campo.
Il team sales di un'azienda e il direttore commerciale, hanno il compito di stare all'erta e captare tutte le evoluzioni che impattano sul marketing. Così facendo ci si potrebbe facilmente trovare, a un certo punto dell'anno, a parlare di un evento extra budget* (da 20, 50 o magari 100.000 euro) per il quale dovranno analizzare il contesto in cui l'operazione dovrò collocarsi, ragionare sull'impatto strategico e il ritorno atteso.
*Un buon direttore commerciale conosce e tiene conto di queste necessità, per cui parliamo di allocazione del budget e non di un extra.
2 Il brief: come raccoglierlo e cosa deve contenere
Indetto il kickoff di avvio i partecipanti (tra cui sales manager, marketing manager e communication manager) dovranno cercare di analizzare l'intero flusso di sviluppo dell'iniziativa per far emergere:
- obiettivi generali,
- to do list di attività,
- team da coinvolgere,
- risorse a disposizione,
- domande o punti critici da sciogliere.
3 Razionalizzazione e programmazione
Nella prima fase di razionalizzazione si cerca di rispondere a tutti i dubbi emersi nel kickoff per quanto possibile.
Consiglio di farlo subito perché dovendo ricevere risposte anche da membri di altri team i tempi potrebbero dilatarsi. Per questo è meglio inviare i messaggi con le dovute richieste e poi imbastire una prima stesura di programmazione, meglio se con calendari condivisi.
Completato questo passaggio occorre mandare una mail di avvio attività contenente:
- brief completo;
- elenco punti in fase di risoluzione;
- gant del progetto con la programmazione iniziale.
4 Il concept creativo
Se fino a questo momento siamo rimasti nelle attività analitico-organizzative, ora si passa al momento artistico in cui lasciare andare la mente soprattutto verso "mondi contaminati"!
La figura che se ne occupa è quella dell'art director, che nel mio caso sono sempre io con grande ottimizzazione dei tempi e un focus già ben centrato sugli obiettivi generali del progetto. Il punto di partenza è l'abstract emerso col brief che conterrà tutti gli aspetti peculiari per il concept. Questo è il mio processo creativo maturato negli anni:
- raccolgo le parole chiave dell'evento in una tavola su Miro, e per ciascuna eseguo ricerche online che possano "sporcare l'occhio", i "mondi contaminanti" che citavo poco fa.
- Lascio decantare la ricerca per tutto un giorno chiedendo un primo feedback al cliente per ricevere le sue sensazioni "di pancia".
- Successivamente eseguo degli schizzi a mano libera, con carta e penna o sull'ipad, dipende dal risultato che voglio ottenere. Questo passaggio è la modalità più proficua per far maturare la scelta di posizionamenti, colori, linee, font, dimensioni degli oggetti. Non si va alla ricerca della perfezione, tutt'altro, si fanno quasi degli scarabocchi.
- Concludo selezionando gli schizzi per lo step successivo: la presentazione del concept raccontata! Di che si tratta? E una spiegazione dei passaggi mentali fatti e del perché delle scelte attuate o escluse, a volte le più importanti su cui soffermarsi per evitare che vengano richieste prove già fatte.
La lavorazione del concept termina con un ciclo di revisioni che serve a recepire le richieste dell'azienda e a chiudere la fase di scelte stilistiche "macro" per passare alla fase successiva.
👆 ti mostro lo schizzo del concept creativo dell'evento Aule Aperte 2023 - Nuove idee per la scuola - un evento delle case editrici Treccani Giunti TVP, Palumbo Editore e Edulia Treccani Scuola - per il quale ho avuto il grande piacere di creare l'immagine e la strategia comunicativa. Se vuoi vedere come si è tradotto in realtà vai al sito ufficiale dell'evento https://www.auleaperte.it/
TIPS 1
La presentazione del concept è una fase di lavoro molto delicata
👉 Questa è una fase del lavoro molto delicata che se affrontata con superficialità può rovinare lo sviluppo dei passi successivi. L'art director o il graphic designer che se ne occuperà dovrà difendere le sue scelte spiegandole con cura per far fare al suo interlocutore lo stesso percorso di consapevolezza spiegando la visione e la direzione verso cui si vuole andare.
5 Le declinazioni: offline e online
Si passa ora allo sviluppo delle declinazioni di tutti i touch point presenti nella strategia. Stiamo dando vita a un evento e senz'altro dovremo creare sia oggetti fisici che digitali. Cerchiamo di fare un elenco abbastanza esaustivo in base alle fasi:
COMUNICAZIONE PRE-EVENTO
- landing page o sito
- social content (grafiche, video, etc)
- newsletter
- comunicato stampa
- banner per quotidiani online
- publiredazionale
- locandine e/o manifesti
- flyer con programma light
- invito istituzionale
- invito smart per uso mobile
COMUNICAZIONE EVENTO
- media kit (cartella stampa)
- sistemi di riconoscimento staff (badge e abbigliamento)
- consumer kit (shopper, notes, penna, ...)
- scenografie (fondali, screen saver, rollup, banner, stendardi, ...)
- sistema di registrazione presenze intelligente*
*per intelligente intendo che sia debitamente agganciato al database aziendali e ai vari sistemi di messaggistica
COMUNICAZIONE POST-EVENTO
- publiredazionale di chiusura
- email richiesta feedback
- report performance generali
- azioni follow up
Registrati e scarica la checklist di controllo per verificare di avere tutte le declinazioni necessarie al successo del tuo evento:
Tutti gli oggetti citati avranno diversi livelli di progettazione e diversi decisori da affrontare: l'aspetto chiave per riuscire a fare tutto senza perdere pezzi è sempre la programmazione! Nella sua stesura dobbiamo tenere conto dei tempi tecnici, ad esempio della stampa, che varia molto in base al soggetto: un flyer in pochi giorni sarà pronto, la produzione di una shopper richiederà più tempo.
A questo punto, calendario alla mano, diamo le priorità di sviluppo e approvazione!
TIPS 2
TIPS 2 👉 Ti svelo un trucchetto: per lavorare in sicurezza ripercorri il calendario a ritroso. Parti dalla data in cui le cose devono essere fuori, on air, e retrocedi di tutti i giorni di sviluppo necessari non tralasciando gli aspetti logistici. Infine tieni 2-3 giorni (minimi) di cuscinetto per eventuali ritardi o imprevisti.
Ora che tutta la produzione è in pista si può passare alla fase successiva!
6 Diffondiamo il messaggio
Il tuo evento è quasi giunto alla linea di partenza e mentre la produzione delle declinazioni avanza spostiamo il focus sul coordinamento di un altro aspetto: il pubblico come verrà a sapere dell'evento? Come creerai il giusto hype per popolarlo? Servirà un sistema di distribuzione del messaggio che vada oltre i tuoi touch point e coinvolga i partner presenti:
👆 Se guardi lo schema vedrai in modo chiaro la potenzialità del "fare rete" tra tutti i partecipanti per dare visibilità reciproca e aumentare le possibilità di awareness per ciascuno.
NB.: scarica questo schema dall'area risorse 🎁 !
TIPS 3
Ricorda però una cosa: l'evento è tuo e per sfruttare al massimo le potenzialità della rete dovrai fare le seguenti cose:
- mettere i partner in condizione di fare poca fatica per condividere tutto il piano di comunicazione sviluppato. Prepara loro un kit con uno o più testi, corredati da immagini e grafiche che potranno declinare attraverso le loro pagine web, mail e social e verso i loro database di contatti;
- sentili con largo anticipo tutti per metterli in condizione di fare le cose con calma;
- stagli dietro perché in questa fase è come se anche loro lavorassero per te entrando a far parte di un team esteso;
- rispetta le loro priorità com'è giusto che sia perché essendo tutte realtà diverse avranno altri eventi da gestire e comunicare.
TIPS 4
Crea un mini ped dedicato!
Te lo dicevo in apertura, e arrivati a questo punto lo avrai capito: gestire un evento in presenza è davvero un mondo a sé con tempi stretti. Per questo ti consiglio di creare una programmazione a sé stante, di tutte le uscite, in modo da averne chiari i tempi di pubblicazione.
Inoltre così potrai condividere facilmente il documento con vari attori: dalla regia della location a tutti i partner e relatori invitati.
Ricordati di esplicitare:
- i mezzi utilizzati,
- cosa deve uscire,
- i tempi,
- gli hashtag ufficiali,
- la tipologia di contenuto e
- le possibili cooperazione con i partner.
7 Advertising
Ora che tutti sanno cosa succederà possiamo "buttare la benzina sul fuoco" senza timore di non governare gli eventi. Come diceva la Pirelli nel 1994 "La potenza è nulla senza controllo".
Quando parlo di benzina mi riferisco all'advertising, che permette di fare 2 cose fondamentali:
- poter scegliere il pubblico;
- poter avere accesso a quel pubblico.
Chiaramente scegliere e avere del pubblico non assicura il successo, quello lo si dovrà conquistare col contenuto di valore e il cambiamento che esso porterà al pubblico.
Tornando alle sponsorizzazioni, la prima domanda che genera parecchi dubbi è "quanto budget usare"? In realtà i metodi per calcolarlo sono lineari: quanto pubblico ti serve, moltiplicato per il costo di acquisizione CAC. Il calcolo darà un valore di partenza minimo, che andrà calibrato manualmente durante l'evento, perché il contesto potrebbe cambiare obbligandoci a fare aggiustamenti on the fly alle campagne e al budget.
Quando parlo di contesto mi riferisco soprattutto al meccanismo di funzionamento delle sponsorizzazioni che opera tramite asta, per comprare l'attenzione dell'utente. Una nota, anzi due:
- all'asta non partecipano solo brand simili al tuo, ossia dello stesso settore, ma tutti quelli che in quel preciso periodo sono interessati a parlare a, facciamo un esempio, un uomo sui 45-65 anni, amante dei gatti, appassionato di romanzi fantasy di professione programmatore. Quali brand potrebbero essere interessati a lui? Quelli che vendono cibo per gatti, tutte le case editrici di quel genere di libro e alcuni brand tech! Notiamo un certo affollamento che dici?
- Ma vince chi ci mette più soldi? No, vince chi totalizza il punteggio più alto su questi 3 fattori:
- qualità;
- pertinenza;
- budget.
Se vuoi capire come strutturare una sponsorizzazione su Meta scarica la guida 🎁.
8 Il grande giorno
Siamo all'evento, on air, e ho deciso di lasciare la parola ad una collega, Lucia Pietrantoni, specializzata in eventi in presenza che potrà svelarci gli angoli bui e non solo di questa fase.
9 Post evento
Eccoci giunti all'ultimo atto: la chiusura dell'evento. Questo momento varia molto in base a come sono andate tutte le fasi precedenti e se l'esito dell'evento è stato positivo o negativo. Avremo però degli step imprescindibili, di cui tenere conto, verso tutti gli attori coinvolti.
Partiamo dalle azioni da fare col pubblico:
- potremo raccogliere la loro esperienza.
- Se si tratta di una prima edizione potremo creare uno storytelling che tenga vivo il ricordo e crei un legame con l'edizione successiva.
- Potremo studiare follow up che conducano verso nuovi obiettivi tutte queste persone che ci hanno dimostrato un certo grado di interesse.
- Potremo riattivare questo interesse con l'invio di materiali, come le slide, le registrazioni e altro materiale inedito, magari nato dai feedback.
Non dimentichiamoci che grazie alla partecipazione attiva all'evento la persona sarà più sensibile alle nostre comunicazioni soprattutto se ha vissuto un'esperienza positiva: avremo l'occasione di aumentare il valore della relazione oppure di orientarla verso altre strade, slegate dall'evento, come il contatto diretto per consultazioni e consulenze che risolvano necessità e problemi del pubblico o la presentazione di nuove iniziative. Il concetto che vorrei passarti è: fino all'evento hai investito per avere dei nomi e dei dati, ora usali al meglio!
Veniamo alle azioni verso i partner:
- sarà molto utile confrontarsi sulle reciproche esperienze, tutti possono offrire spunti di miglioramento.
- Fai un elenco di tutti i touch point e valuta il grado di interesse con gli altri brand coinvolti. L'ideale sarà condividere i dati di traffico, interazione e engagement reciprocamente.
- Cercherei anche di chiedere un feedback sui rispettivi team operativi per cogliere anche qua spunti di miglioramento e i complimenti che molto spesso arrivano!
Terminiamo con uno sguardo al nostro interno:
dovremo fare chiarezza su quale sia il vero ritorno sull'investimento raggiunto, a volte diverso da quello atteso. Con gli eventi oggi, dopo che c'è stata una pandemia, è più difficile far spostare le persone a meno ché non si organizzino interventi super ingaggianti con spazi strategici di interazione, grazie ai quali il pubblico senta meno la fatica dello spostamento. Ci siamo abituati alle versioni streaming così comode che ci permettono di fare altro mentre seguiamo, vero o no?
Può quindi capitare che con le presenze da remoto si superino le aspettative degli iscritti in presenza. Se sarà un male o un bene dipende dall'obiettivo che ci si era posti, ma il fatto è che esiste l'opportunità di mantenere il contatto con tutto il pubblico iscritto, online e in presenza, con le dovute accortezze tecniche. Si tratta di relazioni da coltivare con pazienza e cura attraverso due attività:
- la prima di pubblicazione sul sito dell'evento e sui vari canali di un messaggio conclusivo con le considerazioni utili al pubblico. Pubblica la gallery con le foto più belle, eventuali video interviste e magari le registrazioni degli interventi. Aggiungi il richiamo all'edizione futura e potresti programmare nel tuo piano editoriale un certo numero di comunicazione durante i dodici mesi successivi, che tengano vivo il ricordo dell'evento.
- La seconda è di ragionamento su come valorizzare tutti i contatti ottenuti. Ad esempio, sfruttando la forza vendita dislocata su territorio, potrai smistare i nominativi agli agenti e nominare loro "coltivatori diretti" di questo rapporto in erba! Logicamente chiunque se ne occupi dovrà essere dotato di argomenti, materiali inediti (come abbiamo già detto), una visione strategica e completa che chiarisca cosa ci si aspetta dal singolo contatto.
10 Conclusioni
Sono giunta alla fine di questo lungo articolo che può fornire una traccia molto completa per creare il tuo evento in presenza su territorio italiano. Spero ti abbia fornito spunti utili.
Sappi che, se ne avessi bisogno, fornisco consulenze dirette alle imprese che desiderano vedere il loro evento filare via liscio!
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