Guida Concreta 👉 Istruzione per costruire il proprio Marketing Plan 🔥
Costruire il proprio piano marketing può intimorire.
Parlo alle realtà più piccole che partono dall’addetto singolo, fino ai 3.
In realtà è proprio a loro, noi anzi (mi includo col progetto Concreta), che serve: perché quando siamo soli è molto facile perdere il focus su cosa sia davvero strategico portare avanti
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- un paio di giorni,
- il team coinvolto e
- il bisogno/volontà di cambiare il proprio stato, difendere quanto si è costruito e magari potenziarlo!
COSA SUCCEDE QUANDO NON SI USA IL PIANO MARKETING
Tutto viene gestito attraverso la strategia del day by day, ottima per:
- creare progetti disarticolati e non ottimizzati col resto delle attività;
- i quali impegneranno i team senza una programmazione mirata;
- bruceranno risorse senza tenere conto delle opportunità future che si potrebbero presentare alle quali, a quel punto, non si potrà più fare fronte;
- ne verrà depotenziato l’impatto generale e abbassato il fatturato possibile.
Top, no!?
SE PROGETTO RISPARMIO
La pianificazione annuale quindi è un fattore di successo per tutte le nostre attività. Non servono grandi competenze per stenderla, piuttosto si dovrà avere un approccio semplice e analitico agli obiettivi da raggiungere, e alle attività consuete che saranno da svolgere nel corso dei 12 mesi. Accordando il tutto il risultato sarà la crescita dei ricavi più rapida del 19% e una redditività superiore del 15%.
MARKETING PLAN ISTRUZIONI PER IL MONTAGGIO
1 . Esamino e convalido gli obiettivi generali
Da solo, col tuo consulente o con tutto il team, il primo step è costituito dal mettere nero su bianco gli obiettivi generali aziendali. Questi obiettivi non riguardano direttamente il fatturato, ma anche tutte le attività dirette o correlate che lo possono generare. Ad esempio l’introduzione di un nuovo servizio, o prodotto, potrà impattare sull’acquisizione di nuove competenze, che diventano così un obiettivo intermedio da raggiungere! In questa fase serve avere una visione aperta che prenda in considerazione l’integrazione tra un’obiettivo è l’altro: ad esempio decidere di eseguire un ciclo di webinar per i propri clienti potrebbe generare anche nuovi contatti e rafforzare il posizionamento del brand! Se hai un team questo step, se fatto in squadra, arricchirà la visione e la direzione sarà condivisa eliminando eventuali interpretezioni sbagliate e inefficienze.
2 . Con gli obiettivi chiari traccio la strada, ossia gli approcci di Marketing
Gli approcci adottati possono attaccare diversi aspetti dello sviluppo di un obiettivo:
- studiare nuove offerte o servizi;
- cambiare il proprio modello di business;
- identificare nuovi centri di fornitura o modalità per la logistica;
- potenziare le attività sui prospect o l’upsell sui clienti;
- individuare nuovi segmenti di mercato o territori;
- migliorare la fidelizzazione;
- lavorare su un segmento specifico per migliorarne la redditività;
- interrompere segmenti non produttivi e le relative attività marketing.
3 . Attribuisco le priorità
Cosa potrei e cosa farò. I desideri vanno commisurati alle possibilità reali e solo dopo trasformati in veri obiettivi concreti! Le risorse sono limitate e dobbiamo essere accorti per non disperderle. Cominciamo quindi con un’analisi del valore dei progetti che vogliamo vedere avanzare. Ne esistono di due tipi e ci devono essere entrambi:
- quelli che ci portano risultati a breve termine;
- quelli con un ritorno a lungo termine.
4 . Definisco obiettivi e criteri di valutazione
Attraverso alla visione chiara sviluppata fin qua potremo fissare gli obiettivi e i loro criteri di misurazione. Questi non saranno i medesimi per ogni segmento: ricavi, profitti e fidelizzazione riguardano segmenti già avviati, mentre numero di nuovi clienti, o il costo di acquisizione, segmento in partenza. Gli obiettivi si dividono in quattro categorie:
- Obiettivi di fatturato (vendite, prenotazioni e fidelizzazione);
- Obiettivi di rinforzo (partnership, acquisizioni e affezione dei collaboratori);
- Obiettivi di ottimizzazione (accorciamento dei tempi idi vendita);
- Obiettivi di ritorno sull’investito (aumento dei benefici e diminuzione dei costi).
5 . Ora si passa alle tattiche
A questo punto bisogna fare un’analisi critica delle tattiche in essere per poi aggiungerne di nuove:
6 . Valutiamo i fattori di rischio e le connessioni
È giunto lo step in cui fare un’analisi critica dei fattori bloccanti interni per capire se ci sono alcune da colmare a livello di procedure e competenze del team. Inoltre sarà importante determinare come misurare una performance laddove ci sia il passaggio di più reparti, onde evitare discussioni a posteriori.
7 . Piano B sempre pronto
Almeno psicologicamente dobbiamo esserlo, il covid ha fatto scuola in tal senso. Essere pronti a cambi di direzione repentini aiuta a mantenere mentalità e organizzazione flessibili, ma soprattutto a reagire al meglio di fronte a cambiamenti in corsa. Anche in questi casi l’aver avuto un piano a supporto ci permetterà di valutare meglio le ripercussione e imparare dagli errori di modo che anche questi portino benefici.
BASTA UN FOGLIO EXCEL!
Il piano marketing può essere un semplice foglio Excel con le colonne:
- l’obiettivo complessivo;
- gli obiettivi intermedi che servono a raggiungere il globale;
- le attività per ogni obiettivo intermedio;
- le risorse per ciascuna attività;
- il budget;
- le metriche di valutazione.
Te ne ho preparato uno di partenza, scaricalo nell'area risorse!
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