La complessità che non ci si aspetta

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Quando si pensa a "fare comunicazione", l'immagine che viene in mente è quella di attività pratiche, per lo più realizzate al computer. Tuttavia, questo è un approccio errato che può comportare la perdita di tempo e risorse, poiché si procederebbe per tentativi e sensazioni personali, rendendo l'attività inefficace.

Se, al contrario, si arriva preparati sia riguardo gli obiettivi che al contesto che si vuole toccare (mercato e cliente), lo sviluppo sarà spedito, dritto al punto ed efficace al 100%! Questo approccio permette anche di comprendere alcuni errori di valutazione iniziali che a volte possono verificarsi.

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che è un pò diversa dall'articolo.

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Fatta questa premessa...


e analizzando come primo aspetto i passi corretti che si devono percorrere per fare una buona azione comunicativa, vedremo assieme com'è composta la filiera.

Ma prima, un approfondimento...

  • Perché uso il termine filiera? Perché rende subito l'idea di passi sequenziali che uno dopo l'altro portano ad un prodotto finito (link definizione Treccani). Inoltre, nell'immaginario comune permette di concretizzare subito lo spessore che questo processo ha realmente, permettendo di scardinare il luogo comune in cui si trova la comunicazione molto spesso: ossia che si tratti di una lavorazione estemporanea da fare quando capita con ciò che si ha a disposizione. Così non funzionerà mai.

  • Se si vogliono raggiungere obiettivi stabili in ciò che la comunicazione può portare, come posizionamento, fidelizzazione, crescita - e quindi ottenere un ROI organico e a lungo termine dagli investimenti - allora vedere come una filiera il tuo processo di sviluppo della comunicazione strategica d'impresa è determinante.


La Filiera del Commarketing®


La filiera è dunque la nuova lente con cui guarderemo da domani le nostre attività comunicative, per realizzare veri e propri asset a beneficio dell'impresa, del suo team e della loro imprenditrice o imprenditore. Per semplificare, divideremo in 3 fasi il percorso che genera azioni di comunicazione strategica efficaci:

  1. Start-up;
  2. Rilascio;
  3. Potenziamento.

FASE 1 - START-UP

  • La fase uno si affronta a ogni avvio progetto e può essere più o meno 'ingombrante' in termini di tempo. Questa fase comprende tutte le analisi di mercato, target e posizionamento dell'impresa, la stesura del primo Piano di Comunicazione Strategica, e l'avvio dei touch point, ossia i canali protagonisti del progetto di comunicazione. Alcune attività, soprattutto nell'ultimo tratto della fase uno, potranno essere affrontate in modo sovrapposto e coordinato ad alcune fasi successive che vedremo a breve. L'obiettivo primario di questa fase è preparare un terreno di base per tutti gli attori e tutte le attività che sia fertile su più fronti - operativi e umani - e pronto a tutto!

FASE 2 - RILASCIO

  • La fase di rilascio è il primo momento in cui i frutti delle analisi svolte e delle strategie elaborate vedono la luce e impattano sul pubblico. Al giorno d'oggi, è una fase molto tesa, che porta con sé grandi aspettative, il più delle volte disattese. Ma perché?

    Perché un altro luogo comune, ed errore, in cui si cade è il pensiero che al nostro primo messaggio ci siano molte orecchie tese che non aspettavano altro. In realtà non è così, anzi, dovremo educare queste orecchie a riconoscerci, fargli capire perché possono darci credito che generi attenzione e solo successivamente portargli valore con i nostri contenuti! L'obiettivo di questa fase è dare vita a tutti i canali che comunicano l'azienda regolarmente, perseguendo gli obiettivi strategici di posizionamento, fidelizzazione e crescita!

FASE 3 - POTENZIAMENTO

  • L'ultima fase è quella in cui si apprende dai propri errori, per questo l'ho chiamata il "potenziamento". Perché se anche non ci saranno grandi stravolgimenti all'impianto comunicativo, il costante monitoraggio dei messaggi erogati e di come questi hanno impattato sul pubblico ci permetterà di migliorare e quindi potenziare le varie azioni e canali.

    Si tratta di una fase sovrapposta tra analisi e rilascio, in un continuo loop virtuoso.

    L'obiettivo di questa fase è rendere l'ecosistema di comunicazione strategica di un'impresa resiliente di fronte a tutti gli accadimenti interni ed esterni che dovrà affrontare.

    È una fase che abbraccia l'innovazione e la sperimentazione, a differenza delle prime due che devono avere un'impostazione più conservativa, che faccia tesoro di ciò che si ha per costruire basi solide su cui muovere i passi futuri.

Questa è la filiera del Commarketing®


progettata per le imprese con cui lavoro, che solitamente hanno team operativi con diverse persone e un fatturato variabile tra 500 mila e i 10 milioni euro.


Gli attori e le skills della Filiera del Commarketing®

Se non era già evidente la complessità di una filiera di comunicazione generica, ora la chiariremo descrivendo esattamente cosa serve per ciascuna fase e come il Commarketing® la semplifica. Inoltre vedremo cosa succede se non la si affronta in questo modo!

Il mio intento non è quello di scoraggiarti, ma allo stesso tempo voglio essere onesta e trasparente sul perché magari azioni che fai già oggi non stanno funzionando come ti aspetti, parlando di ciò che succede se alcuni step della filiera non vengono seguiti dalle persone giuste e con le competenze adeguate.

FASE 1 START-UP
Analista dati + Strategist + Project manager

  1. Cosa fa un'Analista Dati? Ha il compito di analizzare tutti i canali e strumenti di comunicazione aziendali, il mercato e il target di riferimento. Il suo output sono dati quantitativi e qualitativi su cui basare il lavoro dello Strategist.
  2. Cosa fa uno Strategist? Lo Strategist a partire dai dati analizza con un processo di reverse engineering le strategie di marketing e comunicazione del mercato diretto e indiretto, che hanno generato successi e insuccessi. Guarda al contesto socio-economico dei territori su cui impatterà la sua strategia e traccia un piano, appunto strategico, per raggiungere gli obiettivi di posizionamento, fidelizzazione e potenziamento richiesti dell'impresa.
  3. Cosa fa un Project Manager? Il Project Manager avrà il compito di capire cosa serve per rendere operativa la strategia, in termini di persone e relative competenze, strumenti e tempi.

Tutte queste figure e le relative responsabilità, possono essere espresse da una unica persona? A volte sì a volte no: più si va nelle imprese grandi più questi ruoli vengono suddivisi per rendere sostenibile il carico di responsabilità e attenzione. Entro una certa dimensione è invece consigliabile che questi ruoli vengano rivestiti da una persona perché abbia grandi conoscenze della materia e un'esperienza pluriennale che senz'altro l'avrà portata a cimentarsi e risolvere molti casi diversi! È fondamentale che chi riveste questo ruolo abbia una conoscenza approfondita anche degli strumenti, nella misura in cui questo le permette di organizzarne lo sviluppo.

FASE 2 - RILASCIO

  • La fase di rilascio è quella più popolata! In base alle dimensioni del progetto alcune delle figure che ti elenco potrebbero essere accorpate in una persona, in base alle competenze e al carico di lavoro:

    1. Art director: si occupa di stabilire quale sarà lo stile generale del progetto di comunicazione strategica e determinerà una sorta di libreria visivo-grafica dalla quale attingere per produrre tutti gli strumenti di comunicazione (dal flyer al sito) in modo coerente col posizionamento aziendale.
    2. Copywriter: realizza tutti i testi strategici che popoleranno gli oggetti della comunicazione.
    3. Graphic designer: crea tutti gli oggetti che comunicano.
    4. Advertiser: crea le campagne digitali che daranno visibilità ai contenuti.
    5. Developer: crea tutti gli oggetti web che servono al progetto.
    6. Email marketers: crea il setting corretto per usare le mail davvero per scopi di business!
    7. Automation marketers: si occupa di mettere a sistema, dove possibile, tutte le automazioni che possono raffinare il percorso dell'utente attraverso i diversi touch point digitali e non.
    8. Web marketers: una figura ibrida che si aggancia al lavoro del developer, email marketers e automation marketers.

FASE 3 - POTENZIAMENTO
Analista dati + Strategist + Project manager

 

  • Nella fase 3 tornano all'opera gli attori della fase 1, che grazie all'operato di tutto il team nel corso della fase 2 potranno analizzare, capire e modificare con cognizione di causa. In questa fase è importante avere momenti di raccolta e analisi dei dati, e momenti di confronto col team operativo. Ogni deduzione potrà trovare accoglimento e obiezioni molto utili da questi incontri, che daranno anche il beneficio di un grande allineamento tra i vari ruoli! Ribadisco che in base alle dimensioni dell'impresa è strategico che non si disperdano su più teste questi ruoli per avere una visione d'insieme efficace e pronta.

A ciascuno la sua taglia!


Ribadisco che in base alle dimensioni dell'impresa è strategico che non si disperdano su più teste questi ruoli per avere una visione d'insieme efficace e pronta.

Nel concreto quante persone servono?


La dimensione di un team completo di Commarketing® varia in base alle esigenze del progetto e può andare dalle 12 alle 6 persone. Quali ruoli sono riuscita ad assemblare nel tempo e con l'esperienza per rendere sostenibile nelle PMI l'attuazione del Commarketing®?

Nel concreto dei miei progetti il modello di team più diffuso ed efficace è così composto:

un team operativo con copy, grafico, advertiser, developer e marketers. In totale 5 persone molto verticali e costantemente formate, alle quali mi affianco per gestire tutto il resto

  1. l'analisi generale di avvio;
  2. la stesura del piano strategico di marketing e comunicazione;
  3. il setting e l'organizzazione di tutto ciò che servirà;
  4. il costante monitoraggio e potenziamento dell'ecosistema.

Quanto può costare tutto questo?

Beh, se avessi tutte persone interne fai presto, prendi lo stipendio lordo medio della tua azienda e moltiplicalo per 6. Nota: a questi costi di 'team' dovrai sommare l'acquisto degli spazi media e della produzione di tutti i touch point digitali e fisici, dei tool necessari e delle prestazioni specifiche come quelle di fotografi, videomaker e illustratori. Questo è un tema molto ampio e se ti interessa lo approfondirò in un articolo dedicato per cui resta connesso!

Ma tornando alla questione costi del personale, se acquisisci queste competenze grazie alla collaborazione di una consulente supportata da struttura rodata (come me :-D) i costi potranno aggirarsi intorno a questi range in base all'entità del tuo progetto e quindi alle attività mensili da svolgere:

  • SCAGLIONE 1: 500/1500 €/mese
  • SCAGLIONE 2: 1500/2500 €/mese
  • SCAGLIONE 3: 2500/5000 €/mese

Noterai subito che anche con lo scaglione 3 non raggiungi il costo che può generare avere un team interno!

Al di là dei costi, affidare all'esterno queste attività porta anche un altro grande vantaggio: l'occhio esterno! Solo chi è fuori dalle dinamiche quotidiane può avere l'occhio e l'attenzione a cose che tu e il tuo team date per scontate, ma che magari costituiscono grandi punti di forza! Inoltre sarà sempre una fonte di grande energia e rinnovamento, perché permetterà di non rimanere incastrati solo nel proprio settore ma di attingere da tante esperienze diverse e arricchenti!

Esistono anche i team ibridi


Esistono anche team ibridi che mischiano un tot di operatori esterni con alcuni interni formati a dovere! I team ibridi rappresentano una formula operativa innovativa che mescola sapientemente risorse interne ed esterne all'azienda, creando un ambiente di lavoro dinamico e stimolante. In questa configurazione, alcuni membri del team provengono direttamente dalla struttura aziendale, portando con sé una profonda conoscenza del brand e del contesto operativo, mentre le altre figure esterne introducono nuove competenze, visioni fresche e una preziosa prospettiva "esterna". Questa combinazione particolarmente potente genera, per la mia esperienza, i team perfetti!

Non esiste una taglia unica!


Il viaggio attraverso la filiera del Commarketing® svela un mondo ricco di sfaccettature e potenzialità. Costruire un team competente e ben coordinato è il primo passo cruciale verso una comunicazione aziendale efficace e fruttuosa.

Che si opti per un team completamente interno, esterno o ibrido, l'importante è mantenere una visione chiara, strategica e sempre orientata agli obiettivi aziendali.

L'invito è a esplorare, sperimentare e continuare a formarsi, per navigare con successo la complessità del Commarketing® e guidare l'impresa verso traguardi sempre più ambiziosi. L'esperienza sul campo e la formazione continua saranno i vostri alleati migliori in questa entusiasmante avventura.

E ricorda, non esiste una taglia unica quando si tratta di costruire il tuo team di Commarketing®: ogni impresa è unica e merita una strategia su misura.

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