Cos'è la “messa a terra”? Il punto in cui falliscono 💥 molti progetti aziendali e oggi ti spiego il perché.
Anche chiamata EXECUTION, questa è la fase più critica di ogni pianificazione e comprende 5 step:
avvio, definizione, esecuzione, implementazione e controllo.
Io la chiamo MESSA A TERRA, prendendo in prestito questa terminologia dal settore elettricità, il cui significato aggiunte un elemento importante, vero core di questa fase: la sicurezza. Infatti come l’impianto di messa a terra, un'esecuzione ben pianificata, offre il livello di sicurezza necessario a garantire il benessere delle persone e degli ecosistemi con cui interagirà.
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che è un pò diversa dall'articolo.
Oppure
Creare esecuzioni ben pianificate oggi è la mia zona di comfort
Quello della pianificazione è un tema che conosco bene perché rappresenta l'80% del mio lavoro attuale. Per questo la definisco la mia 'zona di comfort' (e non solo sul lavoro 😉).
Ma non è sempre stato così, ho commesso tanti errori prima di arrivarci.
Infatti nel 2000, quando cominciai a lavorare da giovane freelance, ero molto concentrata sul fare ciò che amavo: creavo messaggi assemblando pensieri, parole, linee, colori, font, immagini. Successivamente, da imprenditrice, il mio focus si spostò sulle fasi amministrativo-gestionali del business, lasciando che tutti i miei collaboratori 'gestissero' la fase di esecuzione in autonomia, come avevo fatto io prima di loro, o magari meglio!
Ma non fu così.
Infatti con l’aumentare della quantità di progetti, e della loro complessità, vennero a galla tutte le magagne di questo sistema di autogestione, nel quale mancava principalmente una regia chiara che definisse gli obiettivi in modo semplice da seguire. Ci provavo ma il metodo era inefficiente: valanghe di mail, telefonate a qualsiasi ora, to do list infinite di cose da rivedere e validare che mi piombavano sulla schiena.
Le ripercussioni non si fecero attendere e l'inefficienza si manifestò con clienti non del tutto soddisfatti e nella mia difficoltà di responsabilizzare i collaboratori.
Mi misi a studiare per trovare la soluzione
Non ricordo esattamente quale fu il momento di svolta, ma ricordo un processo molto lungo di studio e test degli strumenti che avrebbero potuto supportarci nella fase di esecuzione dei progetti. Infatti mi ero resa conto che avevamo necessità di strumenti più flessibili, perchè i gant prodotti ad inizio progetto restavano su carta e non si riusciva a tenerli aggiornati ad ogni step. Questo rendeva difficilissima la comunicazione costante col cliente sullo stato di avanzamento sul progetto, e con diversi team che lavoravano contemporaneamente a più progetti, con compiti di durata e urgenza diversa, avevo bisogno di un centro di comando per non impazzire. Così incappai in Asana.
Asana mi aiutò a gestire tutte le fasi da un solo pannello di controllo
Torniamo all’inizio, quando ti raccontavo che il punto critico di ogni tipo di progettazione, che sia il tuo piano marketing o la ristrutturazione di casa, sta nell’esecuzione! Lo sostengo perché, come ti ho potuto dimostrare, non bastano le migliori intenzioni e persone disposte ad aiutarti, ci deve essere una regia che permetta a tutti - capo compreso - di tenere la rotta nel day by day. Per riuscirci servono regole condivise e step chiari dove tutto il team conosce i punti di intersezione e scambio tra i suoi compiti e quelli altrui. Inoltre serve semplificazione, soprattutto volta all’ottimizzare i momenti a basso valore aggiunto! Cerco di spiegarmi meglio: in tutte le filiere ci sono fasi di lavoro obbligatorie ma a basso valore aggiunto, apparentemente 😊. Nelle filiere produttive che si svolgono ‘in ufficio’ tipicamente si tratta del famigerato passaggio delle informazioni che permea una percentuale altissima degli step di sviluppo e se mal gestito genera un volume di tempo sprecato e frustrazione notevoli. Come si risolve? Centralizzando l’informazione per riuscire a gestirla in modo efficiente.
Come ti dicevo, con i team con cui lavoro ho adottato Asana, al punto in cui ha sostituito tutti gli altri calendari che dovevo tenere in considerazione (cartacei o digitali), anche privati. Lo so, ti starai chiedendo “e mò che c’entra la vita privata?”. C’entrano eccome perché è sotto gli occhi di tutti la necessità di far quadrare il tempo tra impegni lavorativi e personali. Per cui come farlo senza perdere tempo e appuntamenti? Centralizzando le informazioni su un unico strumento per semplificarti la vita!
Torniamo su Asana su cui, nei prossimi paragrafi, ti racconterò quali grandi cambiamenti ha portato e come potrebbe aiutarti, questo o un altro software di gestione dei compiti!
Entriamo nel vivo delle fasi: avvio, definizione, esecuzione, implementazione e controllo.
Vediamo una ad una le fasi dell’esecuzione perfetta, ricordandoci questo paradigma: che si tratti dello sviluppo di un prodotto o dell’erogazione di un servizio tutte le fasi di lavoro possono essere procedurizzate e rese standard grazie a strumenti come Asana. Si fa non per somigliare a dei robot, ma semplicemente perché è il nostro cervello a funzionare così.
Riflettici sopra: quando svolgi un’attività, se è nuova cerchi il metodo migliore per farla e, dalla volta successiva, ripeterai gli step che hanno funzionato. Questo accade perché il tuo cervello ha memorizzato un metodo soddisfacente che gli permette di risparmiare energie. Ora potresti tenere tutto a mente, ma cosa succede se non svolgi quel compito per qualche giorno o settimana? Dimentichi. Perché il nostro cervello ha slot di spazio limitato. Quindi tracciare le procedure di lavoro ci permette di essere più precisi, più veloci, meno affaticati e - cosa fondamentale se non lavoriamo da soli - poter estendere l’esperienza ad altri!
Torniamo alle descrizioni delle fasi:
- FASE 1 - L'AVVIO > Tipicamente si tratta di identificare chi lavorerà al prodotto o servizio da erogare, quali obiettivi dovranno essere raggiunti, con quale budget ed eventuali rischi che si potrebbero presentare.
- FASE 2 - LA DEFINIZIONE - Ora tracciamo la pianificazione dettagliata delle attività del progetto e delle risorse necessarie per portarle a termine. In sintesi stiamo organizzando!
- FASE 3 - L'ESECUZIONE - In questa fase tutto il team è pronto a implementare le attività pianificate.
- FASE 4 - L'IMPLEMENTAZIONE - Terminata la produzione avviene la consegna del prodotto o servizio al cliente.
- FASE 5 - IL CONTROLLO - Questa fase segue l’intero svolgimento dell’execution. Dipendentemente dalle dimensioni dell’impresa viene svolta dall’imprenditore, o da capi reparto, o da project manager interni o esterni. Comprende la supervisione delle attività, del progresso del progetto, della qualità generale del lavoro svolto e dei costi.
Tutto questo può quindi essere scritto su Asana e reso un modello replicabile ogni volta che dovrò ripetere quella lavorazione.
Vuoi vedere un esempio? Scrivimi e ti mostrerò una procedura abbozzata su Miro e poi modellizzato su Asana.
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E ora andiamo avanti con altre chicche frutto del lavoro quotidiano!
TIPS 2
Crea il tempo giusto per il passaggio delle informazioni
👉 CONTESTO
In tutti i flussi di lavoro che coinvolgono più persone esiste un momento di sovrapposizione, il passaggio di consegna. Proprio come nella staffetta il testimone passa di mano in mano e la sincronizzazione tra i due corridori è fondamentale. Calandoci sul lavoro quotidiano si tratta di una fase di lavoro che molte volte non viene considerata, “io faccio il mio step e stop”, direbbe un improbabile rapper 🤣… Non è così. La nostra responsabilità non finisce col termine del nostro compito. Anzi, è più corretto dire che il nostro compito non finisce lì ma termina quando abbiamo messo nelle condizioni chi prosegue di farlo nel migliore dei modi:
- con tutte le informazioni nel punto giusto (dettagli, contatti, note, etc),
- con gli strumenti pronti all’uso (cacciaviti, immagini, testi, mezzi, etc)
- e un ambiente di lavoro pulito (drive, officina, scrivania, etc).
☝️ ESEMPIO
Nell’esecuzione di un piano di comunicazione mensile, c’è una fase iniziale di raccolta dati presso il cliente. Si raccolgono testi, foto, interviste. Se ne occupa il project manager, colui che gestisce il cliente in toto e che fa da collegamento con gli operativi per ottimizzare i flussi di lavoro e garantire la qualità generale. Io mi occupo personalmente di diversi brand e diverso tempo fa quando terminavo la raccolta descritta, avevo due problemi:
- una dispersione di ore non preventivate per distribuire tutto il materiale,
- e colleghi bloccati che attendevano che io trovassi dei buchi nel calendario per farlo.
Ci ballavano ogni volta 2/3 ore che moltiplicate per i 5/6 progetti seguiti fa la bellezza di 10/12 ore di lavoro spuntate dal nulla. Ma siccome dagli errori si impara (se li si analizza 😉), dopo poco aggiungemmo sul progetto di Asana il tempo di ‘scarico’ delle informazioni!
🫵 ESERCIZIO PRATICO
- Traccia i flussi di lavoro e dove ci sono momenti d'intersezione con i colleghi evidenziane lo step.
- Estrapola tutti questi step e, se puoi, confrontati con chi viene dopo di te per chiedere un feedback su come si sta trovando con le procedure attuali e cosa migliorerebbe o farebbe in modo diverso.
- Quando avrai tutte le risposte vai sul tuo gestionale dei progetti e aggiungi i task che servono a migliorare i passi emersi
- Creati un task a distanza di 30 giorni da quando apporterai queste modifiche al tuo flusso di lavoro, per la richiesta di feedback ai colleghi per l'eventuale revisione ✍️
💪 RECAP
In un processo di “messa a terra” completo e performante il passaggio d'informazione è cruciale:
- TOOL > foglio di carta per l'analisi dei flussi e Asana
- VANTAGGIO > questo esercizio ti porterà una comunicazione più fluida e chiara, meno attrito tra colleghi, meno ritardi nelle consegne e nella fatturazione, infine colleghi e clienti più soddisfatti
TIPS 3
La capacità di essere flessibili deriva dalla consapevolezza
👉 CONTESTO
Il contesto attuale ha chiarito che le nostre aziende devono avere un certo grado di flessibilità per guardare al futuro. Ma siamo davvero sicuri di non aver frainteso il significato di flessibilità? In molti casi si tende a pensare che essere flessibili significhi “essere pronti ad attuare qualsiasi scelta in modo rapido”. Non è così.
Non basta la velocità: soprattutto nel business la flessibilità è un aspetto che riguarda la nostra capacità di modificare l’ecosistema azienda in modo ‘rapido’. Questo comporta un alto grado di consapevolezza da parte dei gestori, di tutti i suoi aspetti (persone, procedure, stato dei clienti, stato del mercato, etc) perché ogni minimo cambiamento avrà impatti fortissimi su tutti gli ingranaggi ⚙️ dell’ecosistema. Devo dire che questo passo è molto sfidante e non può essere esaurito parlando degli ingranaggi del marketing e della comunicazione. Ne vengono coinvolte tutte le funzioni aziendali: l'amministrazione, il commerciale, la produzione, la logistica. Logicamente per quel che mi compete posso dire che, la messa a terra gestita, permette di chiarire il come renderò consapevoli tutti i reparti della situazione e del come gestirò eventuali necessità di flessibilità.
☝️ ESEMPIO
Ogni fine anno tiro le somme di tutti i progetti che seguo: Comunicazione Concreta come progetto personale, BMC come progetto in team. Parlando del secondo che vede la presenza di tutte le funzioni aziendali elencate ci siamo organizzati con momenti ricorrenti di aggiornamento reciproco a cadenze ragionate, perché non sempre e non su tutto è necessario sentirsi mensilmente. Questo ci permette di sapere con anticipo che incontreremo alcuni mesi dell’anno in cui, ad esempio, rivediamo il budget, rivediamo le procedure, facciamo dei momenti di scambio con tutti i collaboratori, e per questo motivo dovremo tenerci più scarichi dalle operatività.
🫵 ESERCIZIO PRATICO
- Analizza il tuo business e cerca di valutare i punti dove senti di non avere sufficienti informazioni sul livello di qualità percepito, su come lavorano i tuoi collaboratori, sul grado di avanzamento di determinate pratiche. Insomma segna tutti i punti dove ritieni di non sapere tutto!
- Organizza dei momenti di confronto con chi gestisce con te queste fasi per capire come mai c’è una percentuale di ‘non saputo’ o ‘non gestito’.
- Crea nel tuo Asana momenti ricorrenti con le cadenze che stabilirete per portare i livelli di consapevolezza al punto giusto e non perderli mai più.
- E ora vento in poppa perché sarete in grado di gestire qualsiasi situazione 💪
💪 RECAP
Pianificazione e alta capacità di adattamento si potenziano reciprocamente!
- TOOL > foglio di carta per l'analisi e Asana
- VANTAGGIO > si impara a gestire meglio momenti di crisi e cambi di rotta, si chiariscono tantissimi aspetti non gestiti, si scopre il grande valore interno che a volte diamo per scontato
TIPS 4 con 🍒 sulla torta
Se una ciliegia tira l’altra non fare la stessa cosa con i task, è un errore
👉 CONTESTO
Se sei arrivat* fin qua nella lettura ti faccio i miei complimenti perché vuol dire che l’ottimizzazione della tua impresa e la qualità del lavoro dei collaboratori ti stanno davvero a cuore. Ora ti racconto una cosa che sbaglio ancora oggi.
Tutto quello che ti ho raccontato lo faccio quotidianamente e il risultato ottenuto è un’incredibile ottimizzazione del tempo. Ti posso assicurare che mi ha svoltato il lavoro perché improvvisamente non ero più costretta a esserci dal vivo, gestivo team e task mentre ero in giro per clienti o nei tempi morti tra treno e code. A volte recuperando qualche sera sul divano grazie alle notifiche di Asana sull’iPad! Così facendo di giorno mi avanzava del tempo che automaticamente farcivo, e farcisco, con altri task, infatti la capacità di produzione rispetto a prima ha fatto un X2. Ed è qua l'errore che faccio ancora oggi: io sto sbagliando, non fare come me, o magari fallo solo se hai un determinato contesto tutto attorno che ti aiuta a bilanciare questa grande richiesta di energia. Il contesto non è altro che la nostra vita personale, chi ci sta vicino tra partner, figli, famigliari e amici. Io su questo aspetto sono fortunata perché ho una grande cerchia di persone che mi sostengono e quindi rendono possibile tutto questo. Ma oltre alla vita privata devi anche tenere conto che, per essere davvero un buon professionista in qualunque settore tu operi, devi avere del tempo libero, in cui alla tua testa è permesso di vagare senza meta. Perché? Perché saranno i momenti più ricchi di creatività, in cui collegherai i puntini di tutto quello che hai vissuto nella settimana o nel mese.
☝️ ESEMPIO
Come ti dicevo io sbaglio, e in questo caso non sto imparando dai miei errori 🤣, sono recidiva diciamo così. Però l’anno scorso mi sono obbligata a fare una cosa: 3 volte alla settimana andavo a camminare 30 minuti, un’ora. L’input era stata la necessità di fare del movimento, ma una volta fuori succedeva la magia. Da soli emergevano pensieri, che si collegavano ad altri trovando la giusta collocazione. Dopo poco presi l’abitudine di registrarli per poi “metterli a terra” ma soprattutto per non perderli.
🫵 ESERCIZIO PRATICO
- Guarda la tua agenda (su Asana 🤣) e scegli 2 o 3 appuntamenti con te stess* e basta.
- Non avere aspettative, fallo solo per respirare 🧘♀️. Il resto verrà da sè.
💪 RECAP
Occhio alla troppa ottimizzazione del tempo: va gestita per liberare spazio lasciando la mente libera e non per saturarlo con altri task
- TOOL > smartphone o taccuino per segnare le cose che ti verranno in mente e Asana
- VANTAGGIO > ti sentirai proprio meglio, la tua mente sarà più lucida e di conseguenza creativa
DIMENTICAVO…
Una cosa importante: se stai ragionando su come organizzare i task su Asana, incappierai in una domanda di fronte alla quale ci siamo trovati anche noi. Quanti task mettere in un solo giorno? La soluzione che abbiamo trovato è quella di darci delle regole di riempimento usando colori diversi sui task in funzione del loro peso in ore 😉! Ma su questo, se vuoi, facciamo un ulteriore approfondimento. Per ora ti saluto, fammi sapere se questo contenuto ti è stato utile, se concordi o no e come ti sei trovat* se hai attuato alcune di queste strategie 💛.
Stefania
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